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Morici o gelsi neri

Nella regione Marche li chiamiamo morici, nome che si avvicina alla famiglia a cui appartiene ovvero le Moracee, altro non sono che le More del Gelso nero (detto anche moro nero).

Un frutto poco conosciuto che nasce da una albero caducifoglio, chiamato sempre al plurale quì da noi, vuoi perché è un frutto piccolo, vuoi perché siamo nelle Marche e sbagliamo sempre il plurale con il singolare e viceversa, sta di fatto che i nostri nonni ci hanno insegnato così: “li vuoi li Morici?” ed erano sempre tanti 😉

Il gelso nero per intenditori

Il Morus nigra può raggiungere fino ai 15 m di altezza. Le foglie, colore verde lucente lunghe pressappoco venti centimetri, presentano una leggerà pelosità nella pagina inferiore, mentre sono ruvide nella pagina superiore.

Una caratteristica della foglia del gelso è la sua struttura cuoriforme alla base e il suo margine dentato. La chioma dell’albero è costituita da rami robusti e grossolani.

I frutti, morici o more nere di gelso, sono molto simili ad una mora ma hanno dimensioni più grandi. Sono piccole bacche carnose che, una volta mature, esibiscono un colore rosso-violaceo e regalano un buonissimo sapore dolce con una leggera nota acidula. Le bacche sono estremamente delicate e la loro raccolta prevede un procedimento interamente manuale, queste peculiarità hanno scoraggiato la loro coltivazione rendendo il frutto del gelso pregiato e difficile da trovare.

confettura di morici

La storia del gelso nero

Il gelso è un albero così maestoso che molto tempo fa veniva utilizzato come pianta di segnalazione di confine. Il suo legno, essendo molto robusto, veniva utilizzato per costruire contenitori e botti.

Fino alla seconda guerra mondiale, la pianta dei morici era estremamente diffusa perché i bachi da seta erano ghiotti delle sue foglie, ma con l’arrivo delle fibre sintetiche l’allevamento dei bachi scomparse, così come le piante di gelso, che sono diventate sempre più rare. I frutti del gelso venivano utilizzati utilizzo per realizzare un succo fermentato e servivano anche anche per ravvivare il colore del vino.

Grazie ad una collaborazione riuscita il succo dei nostri morici è entrato a far parte di un nuovo prodotto, un nuovo progetto ed ha assunto una nuova vita mettendo in luce il delicato legame tra questo frutto e una delle fibre naturali più preziose al mondo: la seta. E’ nato l’Amaro Seta, con i nostri morici, nel distretto della Seta.

Consigli per la coltivazione del gelso nero

La pianta del gelso preferisce suoli umidi, ma sopporta anche suoli poveri e aridi. E’ un albero rustico, sopporta bene anche temperature invernali al di sotto dei -15° gradi. Sono piante molto longeve che riescono a vegetare per decenni rimanendo produttive a lungo essendo la produzione dei frutti incrementale.

Il periodo ideale per la messa a dimora delle giovani piante di gelso è la fine del periodo invernale, ma prima dell’inizio del caldo primaverile.

Per quanto riguarda l’esposizione, si consiglia un’area di pieno sole senza sottovalutare lo spazio a disposizione, infatti si suggerisce di coltivare l’albero del gelso ad almeno 6 metri di distanza da altri alberi o abitazioni, perché la caduta dei frutti potrebbe diventare un problema.

Grazie a Geo Rai 3 potete vedere un bellissimo racconto sulla storia del gelso nero, della nostra azienda e dei nostri prodotti:

 

I morici di Si.Gi.

La confettura di morici è ottenuta dalla delicata cottura delle more del gelso nero a frutto intero. Rimane così tutta la consistenza del frutto al naturale e un incredibile gusto viene trasferito nell’ottimo succo che si forma. Ottima con ricotta o yogurt e nei tortini.

Una confettura particolarissima perché con i frutti interi si dà l’opportunità di assaporare tutto il gusto e la consistenza del frutto appena colto: un bel ricordo per chi li conosce, una bella scoperta per chi non li ha mai visti!

Un prodotto speciale che ha vinto il prestigioso PREMIO PLATINUM del 2019 al Merano Wine Festival, un premio dato solo a pochi prodotti su più di 400 eccellenze agroalimentari d’Italia

Morici o gelsi neri

Letteratura

Nel loro colore rosso scuro come sangue versato la letteratura si è tuffata più volte: Ovidio con la struggente storia d’amore tra Piramo e Tisbe spiega il perché i frutti del Gelso da candidi come la neve divennero rosso scuro come il sangue e poi neri, come la morte. A testimonianza della tragedia dei due amanti uniti oltre la morte, antesignani di Romeo e Giulietta e di certo ispiratori. La straziante e bellissima storia d’amore di Piramo e Tisbe vale l’approfondimento letterario.

Scopri di più su questo e altri frutti con l’articolo “Frutti da Fiaba”

Ti seguirò nella morte e si dirà di me che fui la causa e la compagna della tua morte (vv. 151-152)
Titolo dell’ opera: Piramo e Tisbe

Autore: Franςois Chauveau

Datazione: 1676

Collocazione: Isaac de Benserade, Métamorphoses d’Ovide en rondeaux, Paris 1676, p. 86

Committenza:

Tipologia: incisione

Tecnica: calcografia

Soggetto principale: la morte di Piramo e Tisbe

In Cucina

Versatile, succoso, dolce ma non troppo: la confettura di Morici è eccezionale in cucina: dai dolci al cucchiaio agli abbinamenti con i formaggi molli, dalle torte favolose agli abbinamenti con salumi e carni, dai cocktails sorprendenti alle pizze e ai gelati e granite, la nostra confettura di morici viene utilizzata praticamente dappertutto e ne siamo orgogliosi perchè stimolando l’allegria e la fantasia in cucina si conservano antichi sapori, antichi frutti di alberi destinati all’estinzione.

Puoi scaricare una piccola guida agli abbinamenti quì

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