il prugno selvatico

In dialetto: “La Brugnoletta”

Prunus cerasifera Ehrh.
Rosaceae

🌳 MIRABOLANO: IL FRUTTO SELVATICO DAL SAPORE SORPRENDENTE

Il mirabolano (Prunus cerasifera) è un albero molto comune, spesso utilizzato a scopo ornamentale per la bellezza dei suoi fiori e del fogliame. Come il pero e il melo, appartiene alla famiglia delle Rosaceae. Noto con i nomi di amolo, brombolo o rusticano, è oggi poco coltivato, ma in passato i suoi frutti venivano raccolti per il consumo. Viene utlizzato come portainnesto per pesco, albicocco o susino per la sua resistenza e rusticità, è adatto alla coltura biologica.

📍Non va confuso con il Prunus Spinosa, ovvero il Prugnolo, un albero montano con frutti blu più piccoli che maturano d’inverno e un sapore molto più tannico e particolare

brugnolette o prugne selvatiche

🍃 CARATTERISTICHE BOTANICHE

  • Origine e diffusione: Cresce spontaneo in gran parte d’Europa, compresa l’Italia. Grazie alla sua rusticità, fruttifica senza particolari cure.
  • Foglie: Ovate o ellittiche, con apice affusolato e margine seghettato. La pagina superiore è verde brillante, mentre quella inferiore è più chiara, con sottili peli lungo le nervature.
  • Fioritura: I fiori variano dal bianco al rosa e compaiono tra marzo e aprile, prima o contemporaneamente alle foglie.
  • Frutti: Le drupe, chiamate amoli, sono tonde e ricordano delle piccole mele o susine.

🍑 SAPORE E RACCOLTA DEGLI AMOLI

  • In primavera, gli amoli possono essere raccolti ancora verdi, ma hanno un gusto molto aspro.
  • A piena maturazione, all’inizio dell’estate, il loro sapore diventa piacevolmente dolce. La buccia assume un colore giallo o rossastro, a seconda della varietà.
  • Possono essere consumati freschi, oppure utilizzati per confetture e conserve.

🌱Questi frutti nelle Marche sono spesso chiamati Brugnoli o Brugnolette, cioè prugne piccole, da qui, la nostra confettura di brugnolette, per ricordare questo bellissimo nome contadino dato al frutto.

Nella tradizione giapponese, i fiori di pruno (ume) sono spesso confusi con quelli del ciliegio (sakura), ma si distinguono per il loro profumo più intenso e la fioritura precoce. Sono simbolo di resilienza e purezza, perché resistono al freddo e sbocciano mentre l’inverno è ancora presente.

Ad esempio, l’haiku (una forma poetica minimalista che cattura un momento fugace della natura o della vita) di Kobayashi Issa recita:

Fiori di pruno:
è un’estasi
la mia primavera.

Questo componimento celebra la bellezza e la delicatezza dei fiori di pruno, simbolo di rinascita e speranza. (doppiozero.com)

 

Questi contenuti sono stati scritti e ricercati dai proprietari dell’Azienda Agricola SiGi in collaborazione con gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Macerata.

Se vuoi dare il tuo contributo ad ampliare le descrizioni di queste varietà scrivi a info@agricolasigi.it

L‘e-museo dei frutti antichi è stato aperto grazie ad un progetto di Agricoltura Sociale della Regione Marche che ha permesso a 5 ragazzi con disabilità cognitive tra i 20 e i 25 anni di partecipare al lavoro in azienda agricola selezionati da psicologi e assistenti sociali Anffas, accompagnati dall’educatore professionale Il Faro, supervisionati dai ricercatori UniMc e con comunicazione e diffusione gestita da Coldiretti Marche.

Un progetto unico ed impegnativo che ci ha portati alla creazione di un museo reale e virtuale dei frutti antichi nel giardino di SiGi, un grande onore ma anche un grande impegno che vogliamo portare avanti con l’aiuto di tutti: scegliendo i nostri prodotti sicuramente contribuirai al mantenimento di questi progetti, oppure puoi farlo direttamente qui:

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