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Confettura o marmellata?

Qual è la differenza tra marmellata e confettura? Spesso utilizziamo i due termini come sinonimi, ma in realtà hanno due significati ben diversi e la loro differenziazione è stata addirittura sancita da una legge europea recepita dall’ordinamento italiano con il D.P.R 8 giugno 1982 n.4

Ciò che rende le due preparazioni diverse è in realtà molto semplice da spiegare, e una volta letto questo articolo non cadrete più nella trappola e riuscirete a non utilizzare erroneamente i due termini.

La marmellata è un preparato a base di agrumi, ossia limone, arancia, mandarino e, più raramente, cedro, pompelmo e bergamotto. Si parla invece di confettura se si usa qualsiasi altro tipo di frutta o di ortaggio.

Un’ulteriore, e importante, differenziazione riguarda la percentuale di frutta usata per il prodotto. La marmellata, per chiamarsi tale, deve contenere almeno 20g di frutta per 100g di prodotto finito. La confettura invece è un prodotto realizzato utilizzando un minimo di 35g di frutta per 100g di prodotto finito, d’altro canto troviamo la confettura extra che deve contenere almeno 45g di frutta per 100g di prodotto.

Per chiarire ogni dubbio, parliamo anche della gelatina, un prodotto diverso dalle prime due categorie perché preparato esclusivamente con il succo della frutta senza utilizzarne polpa o buccia.

Una piccola curiosità: Il termine marmellata deriva dal portoghese “marmelo” che significa mela cotogna. Infatti, sul ricettario romano attribuito ad Apicio e risalente al IV – V secolo dopo Cristo, i Greci avevano l’abitudine di bollire le mele cotogne (in greco melimelon, mela di miele) con il miele, per ottenere una conserva.

Per i nostri preparati, non utilizziamo la suddivisione standard (confettura 35% di frutta o confettura extra 45% di frutta) perché sarebbe riduttivo per i nostri prodotti che sono totalmente fatti a mano e con una percentuale molto più rilevante, ovvero minimo 95g di frutta per 100g di prodotto finito.

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