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(Italiano) Ottobre..è tempo di giuggiole!

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La storia del giuggiolo

Si pensa che il giuggiolo sia d’origine africana, più precisamente della parte settentrionale e che, in seguito, si stato esportato in Cina e India, paesi dove viene coltivato da oltre quattromila anni. In Italia invece lo importarono i romani e gli diedero il nome di ziziphum (dal greco zízyphon)

Nel libro IX dell’Odissea, narra Omero che Ulisse e i suoi uomini, fuori rotta a causa di una tempesta, si videro costretti ad approdare all’isola dei Lotofagi (teoricamente, l’odierna Djerba) nel Nord dell’Africa. Una volta sbarcati per esplorare l’isola, alcuni dei suoi uomini si lasciarono tentare dal frutto del loto, un frutto magico che fece loro dimenticare le loro mogli, famiglie e la nostalgia di casa. Ci sono buone possibilità che il frutto magico di cui parla Omero sia lo Zizyphus Lotus, un giuggiolo selvatico. Altresì, l’incantesimo dei Lotofagi non era una conseguenza dei narcotici, ma soltanto dalla bevanda alcolica che si può preparare con i frutti del giuggiolo.

Altre leggende narrano che, per gli antichi romani, il giuggiolo fosse il simbolo del silenzio e perciò venne utilizzato per adornare i templi della dea Prudenza. In molte regioni italiane invece, nelle case coloniche, la piante del giuggiolo era coltivata adiacente alla casa, riparata ed esposta al sole, perché ritenuta una pianta portafortuna.

La presenza dell’albero di giuggiole è purtroppo alquanto rara oggigiorno.

Giuggiole per intenditori

Il suo nome scientifico è Ziziphus jujuba, comunemente denominato giuggiolo, noto anche come dattero cinese, è caratterizzato dalle sue foglie di color verde brillante e decidue, ovvero che perdono le foglie in base alla stagione. L’albero può arrivare a un’altezza che varia tra i 5 e i 12 metri e la sua struttura è molto articolata. La ramificazione è contorta, con una corteccia molto corrugata, e i rami sono solitamente ricoperti di spine. La pianta si colora di bianco-verdastro, grazie al gran numero di fiori di piccole dimensioni, oltre che di una gamma che va dal rosso porpora al bruno rossastro per merito dei frutti, le giuggiole, grandi più o meno quanto un’oliva. Il sapore di questo antico frutto dipende dal grado di maturazione: se colto prima del tempo, il colore verde è quello predominante e ha un sapore simile a quello di una mela; con il passar del tempo, le giuggiole iniziano a maturare, il colore passa da verde a rosso porpora e il suo sapore diventa dolce, con il procedere della maturazione il colore si scurisce notevolmente, la superficie si rende rugosa e il sapore assomiglia sempre più a quello del dattero. All’interno del frutto troviamo il nocciolo, simile a quello dell’oliva.

Consigli per la coltivazione delle giuggiole

È possibile trovare esemplari dell’albero di giuggiole nei climi più diversi, già nonostante la pianta dà buoni frutti soltanto alla fine delle estati calde. È quindi in grado di sopravvivere ad inverni freddi, con temperature fino a −15 °C e non ha particolari esigenze di terreno. La crescita del giuggiolo è molto lenta a causa della formazione di brachiblasti (rami molto corti a lento accrescimento). I semi della pianta sono restii a germogliare per colpa del nocciolo molto duro e robusto, una tecnica comune per risolvere il problema è tagliando la punta del seme per agevolare l’ingresso di umidità all’interno. La fioritura avviene da giugno ad agosto, mentre la raccolta è effettuata durante i mesi di settembre e ottobre.

Le giuggiole di Si.Gi.

Da una parte abbiamo una deliziosa confettura di questo raro frutto, che è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Dall’altra una bevanda a base di vino e giuggiole che nasce da una nostra ricerca sul frutto: il risultato iniziale fu un brodo dolce ma non particolarmente buono che abbiamo lasciato ‘riposare’, ma dopo qualche anno è diventato una fantastica bevanda dolce. Il Giuggiolone è un prodotto totalmente innovativo, prodotto solamente dalla nostra azienda e ottenuto con un procedimento lungo e non facile. Il sapore di giuggiola è talmente intenso che risulta difficile catalogarlo o descriverlo, bisogna assaggiarlo.

giuggiolone

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